È capitato, non ci credevi e ti è immensamente piaciuto.
Era come se in quel momento non ti servisse altro. Solo la vicinanza, la comunione, quella sorta di intesa inattesa. Solo quei pochi semplici istanti.
Tutto improvviso, tutto inaspettato e tutto sorprendentemente inspiegabile.
L’hai abbracciato, te lo sei mangiato e hai assaporato bene, perché c’era coscienza in quel gusto e sapevi che sarebbe durato poco e non l’avresti provato più.
E poi le piccole cose, quelle fisiche, quelle che fuggono e nessuno vede. Le gambe piegate sulla sedia e quella finta disattenzione. E la brutale speranza di qualcosa che non esiste nemmeno.